In collaborazione con il Comune di Cuneo e il Parco fluviale Gesso e Stura, e su espressa richiesta dell’Associazione Pescambiente, la Provincia di Cuneo – Settore Tutela Flora e Fauna, Caccia e Pesca – ha istituito una zona di pesca “No-Kill” (pesca con obbligo di rilascio) nel Fiume Stura di Demonte nell’area tra il Ponte Vecchio e la pedancola Vassallo, luogo favorevole per la sua collocazione strategica e in grado di soddisfare la necessità di creare un polmone di sopravvivenza, di riqualificazione e di riproduzione della trota marmorata e di quelle componenti ittiche sia salmonidi che ciprinidi, garantendo così tutte le forme di biodiversità.
Si tratta di un’area di circa 1,1 km di estensione, istituita secondo quanto previsto dalla normativa vigente (legge regionale n. 37/2006 e s.m.i.), che prevede l’obbligo di rilascio immediato del pescato e in cui si può praticare soltanto pesca comunemente conosciuta come “a mosca”. Nelle zone “No-Kill”, infatti, la pesca può essere praticata solo con mosca artificiale (sistema Inglese e Valsesiano) e la lenza deve essere munita di una sola mosca artificiale montata su amo privo di ardiglione (o con lo stesso adeguatamente schiacciato prima dell’utilizzo).
Per il recupero del pescato è ammesso l’uso del guadino, evitando comunque il sollevamento del pesce dall’acqua ed il contatto prolungato con le mani. L’entrata in acqua va di volta in volta valutata dall’interessato, rapportandola all’ambiente in cui ci si trova ed al rispetto degli altri utenti della zona di pesca. Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa da 50 a 300 euro. Lo scopo dell’istituzione della zona “No-Kill” è naturalmente quella di salvaguardare la biodiversità dell’area e nello specifico dell’habitat fluviale dello Stura di Demonte, evitando l’uccisione dei pesci pescati, e consentendo nel medesimo tempo la creazione di una sorta di polmone di sopravvivenza e riproduzione della trota marmorata.
“Visto l’interessamento e la collaborazione proposta dall’Associazione Pescambiente, che si è detta disponibile anche al ripopolamento del tratto di fiume interessato, fornendo gli esemplari necessari provenienti direttamente dal suo incubatoio ittico – spiega l’Assessore al Parco fluviale, Davide Dalmasso – abbiamo creduto fosse necessario richiedere alla Provincia di istituire quest’area di pesca “No-Kill”, per favorire un metodo di pesca che negli ultimi anni sta prendendo piede e che vuole essere più rispettoso e dell’ambiente e della biodiversità al fine anche di integrare l’offerta turistica del territorio. ”.
Il consigliere provinciale nonché presidente della Consulta Provinciale Pesca Dr. Roberto Colombero evidenzia “l’istituzione di una zona NO KILL nell’area del parco cuneese non solo è in linea con quella che è la politica di conservazione e gestione del patrimonio ittico in detta zona, ma costituisce elemento qualificante per la tutela della fauna e motivo di richiamo turistico-culturale. Si potranno quindi attivare progetti di informazione sugli ambienti acquatici con le scuole o con i semplici cittadini che volessero approfondire le loro conoscenze in tale settore, o creare eventi culturali-ricreativi atti a stimolare una maggiore attenzione verso il rispetto dell’ambiente”.
“Come associazione abbiamo voluto farci portatori di un’esigenza che sentivamo importante per il nostro territorio e non solo per i pescatori – ha concluso Valter Paoletti, presidente di Pescambiente – e siamo contenti che Comune, Provincia e Parco abbiano voluto collaborare per il raggiungimento di un obiettivo comune”. Nell’area è stata posta una bacheca a segnalare la presenza della zona “No-Kill”.