«Lavorare affinché la gente ritorni in montagna, che negli ultimi anni ha subito un forte spopolamento »: ha esordito così l’assessore all’ambiente della Regione Piemonte Alberto Valmaggia nel corso del convegno di oggi sulla vivibilità della montagna, nell’auditorium di Palazzo Italia, ad Expo Milano 2015.
«Bisogna creare occasioni di lavoro nelle terre alte, perché la gente che vi lavora serve come difesa e baluardo contro il dissesto idrogeologico – ha proseguito l’assessore -. La strada da seguire è chiara: filiera del bosco, legno, idrogeologico e turismo. I fondi europei, le risorse del Psr e Gal, il Programma Interreg servono a creare opportunità per garantire lo sviluppo della montagna ».
Valmaggia ha poi evidenziato come «il Trentino sia un esempio virtuoso, con la sua legge che prevede che la proprietà non possa essere smembrata. La frantumazione dei fondi montani è un grande problema per il Piemonte, che necessita di un riordino fondiario».
Negli anni Sessanta, ha aggiunto Valmaggia «si sono costruite delle strade che hanno portato la gente dalla montagna a lavorare in Fiat. Adesso bisogna fare il percorso inverso, risalire la corrente come i salmoni e ripopolare le terre alte. Per far questo è necessario valorizzare la specificitá della montagna: la Pac deve prevedere una diversificazione, altrimenti si creano speculazioni e situazioni dubbie come nel caso dei contributi per la gestione dei pascoli alpini. Bisogna trovare nuove soluzioni, perchè è ovvio che una bottega montana non può avere gli stessi vincoli di un supermercato in pianura».