UNESCO: opportunità e prospettive per Dogliani e dintorni
Venerdì 12 dicembre 2014 presso la Biblioteca comunale di Dogliani si è svolto un incontro organizzato dall’Amministrazione Comunale di Dogliani in collaborazione con il “Centro Studi sul paesaggio Culturale delle Langhe”, in relazione a possibili attività future coordinate nell’ambito della valorizzazione del patrimonio dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe, recentemente iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
All’incontro sono intervenuti Roberto Cerrato, presidente del “Centro Studi sul paesaggio culturale delle Langhe” e direttore dell’associazione che coordina le attività del Sito UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, il Prof. Donato Bosca direttore del “Centro Studi sul paesaggio culturale delle Langhe”, Renato Vai, presidente dell’associazione “Beato Giuseppe Girotti” di Alba, Federica Abbona, Assessore al Turismo e all’Agricoltura del Comune di Dogliani e l’On. Alberto Cirio.
Di fronte a una folta platea composta da molti amministratori del territorio, l’assessore al Turismo e all’agricoltura Federica Abbona ha salutato e ringraziato gli ospiti e ha affermato l’importanza di incontri di questo tipo, momento di confronto e di crescita condivisa per Dogliani e dintorni in linea con il programma dell’amministrazione neoeletta per quando concerne la valorizzazione e tutela del territorio. Si è sottolineato poi come in particolare Roberto Cerrato e la sua associazione siano sempre stati interlocutori attenti e disponibili.
Il presidente Cerrato ha sostenuto che ciò che si è riusciti a dimostrare per diventare Patrimonio dell’umanità Unesco è stato un risultato eccezionale e tutto il territorio non solo quello circoscritto dalla Core zone e dalla Buffer zone ne beneficerà. Un sito iscritto come “paesaggio culturale” è un riconoscimento unico di cui dobbiamo andare fieri, ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Punto di forza dell’iscrizione tra i siti Unesco è in particolare la tradizione del vino che si è trasmessa ed evoluta dall’antichità ad oggi e costituisce il fulcro della struttura socio economica del territorio, lo plasma e lo identifica. Questa tradizione culturale si manifesta attraverso un consolidato patrimonio di saperi e tecniche di coltivazione e vinificazione che si basano sulla profonda conoscenza di vitigni storicamente coltivati, che non potrebbero trovare nessuna collocazione altrove.
Il Presidente ha poi sottolineato come promuovere la cultura e l’identità delle nostre colline plasmate dalla fatica del lavoro di uomini e donne da oltre 2000 anni, sia fondamentale e permetta di distinguerci e di preservare il nostro territorio. Cultura e paesaggio sono un connubio inscindibile. Ha dato inoltre alcuni spunti sulle attività da portare avanti in primo luogo in rete e in sinergia tra i comuni: la valorizzazione delle peculiarità e dell’identità di ogni centro (in particolare ha portato ad esempio il lavoro del Comune di Clavesana per la valorizzazione dei calanchi), l’utilizzo di una segnaletica comune che ci identifichi come sede dei “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”, il grande lavoro che si dovrebbe attuare per il turismo attivo in particolare sulla cura e manutenzione della sentieristica, infine si è concentrato sull’importanza del coinvolgimento della scuola e dei giovani.
Proprio per questo tra le iniziative in cantiere del Centro studi vi è il bando di concorso “Il tuo progetto di paesaggio culturale nel terzo millennio”, rivolto agli studenti della scuola superiore della Regione Piemonte che è stato accuratamente presentato dal Prof. Donato Bosca. E’ stato inoltre annunciato che la premiazione del concorso avverrà proprio a Dogliani.
Il dibattito è proseguito con l’intervento di Renato Vai che ha ripercorso le tappe che hanno portato alla prima beatificazione da parte di Papa Francesco di Padre Giuseppe Girotti di Alba.
L’incontro si è concluso con l’intervento dell’On. Alberto Cirio il quale ha ribadito i numerosi vantaggi che tale assegnazione porterà sul territorio in termini di presenze e di benefici economici, ma ha sottolineato come questo riconoscimento di altissimo profilo ci obbliga ad una più oculata gestione delle risorse paesaggistiche e culturali.