“Queste non sono le solite lamentele, questa volta la situazione è grave. Se qualcosa non cambierà, il taglio di altri 5 milioni di euro sull’esercizio in corso non ci permetterà di far partire le scuole a settembre, gestire il riscaldamento degli edifici, curare la segnaletica stradale, togliere la neve e coprire le buche nell’asfalto. Si va verso il disavanzo, anticamera del dissesto”. Così il commissario della Provincia di Cuneo, Giuseppe Rossetto, si è rivolto nella giornata di giovedì 24 agosto 2014 ai tanti amministratori locali che affollavano il Centro Incontri per spiegare la situazione drammatica dell’ente.
Erano presenti sindaci, consiglieri regionali, rappresentanti delle categorie economiche e produttive, delle forze dell’ordine e dei sindacati.
Rossetto ha spiegato che con l’ultimo taglio di risorse di 5,3 milioni di poche settimane fa e la prospettiva per il 2015 di altri ulteriori 7 milioni la Provincia non potrà stare in piedi. In Piemonte 2 Province sono già in dissesto e le altre 6 lo saranno a breve se non si prenderanno provvedimenti. Il commissario ha chiesto la collaborazione di tutti gli enti locali per impedire “lo scempio di una istituzione gloriosa come questa”. Rossetto ha anche fatto alcune ipotesi per evitare il tracollo come la reintroduzione della tassa sui passi carrai, la dismissione ai Comuni di strade provinciali o la dichiarazione di disavanzo che renderebbe più libere le manovre di bilancio, ma ha anche ribadito la contrarietà a tali provvedimenti “che, oltre a gravare sui cittadini, metterebbero soltanto una pezza insufficiente e non risolverebbero la situazione. “Noi non voglia mo fare la guerra a nessuno nè alimentare polemiche – ha continuato Rossetto – ma non abbandoniamo la nave che affonda. Lo Stato ci dica chiaramente cosa vuole fare: l’abolizione o c’è o non c’è, o sparisci o rimani. Non si possono lasciare le funzioni alle Province, ma togliere i fondi per poterle esercitare. Parafrasando Cicerone si può dire che mentre Cuneo muore, a Roma si discute”.
La situazione illustrata dal commissario Rossetto, ampiamente descritta anche in una lettera di protesta indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e alle autorità nelle settimane scorse, è particolarmente difficile in Piemonte dove – a differenza di molte altre aree – la Regione è fra quelle che ha delegato molte competenze alle Province che continuano a gestirle, a volte a scapito delle proprie funzioni (strade e scuole), ma senza le risorse finanziarie.
La dirigente dei servizi finanziari, Loredana Canavese, ha spiegato la situazione nei numeri: dal 2008 al 2014 ci sono stati tagli per 32,9 milioni dallo Stato e 9,7 dalla Regione, per un totale di 42,6 milio di euro. Oggi non solo la Provincia di Cuneo non riceve più trasferimenti finanziari, ma paradossamente deve versare soldi alle casse erariali dello Stato con il quale è a credito di oltre 20 milioni mai ricevuti negli anni passati. “La manovra statale, inoltre – ha detto Canavese -, è intervenuta a bilancio approvato che era stato chiuso in equilibrio, a gennaio, con molti sforzi e che ora è carta straccia. Chi si è comportato in modo virtuoso come Cuneo (gestione oculata, riorganizzazioni interne, nessuna assunzione di personale da anni, vendita di beni patrimoniali per mantenere i conti in ordine) sarà penalizzato. Se non ci saranno cambiamenti è previsto un disavanzo di di 4,9 milioni di euro e lo sforamento del patto di stabilità, con tutte le conseguenze connesse e la situazione per il 2015 si prospetta peggiore”.
Il commissario – che scadrà a fine settembre e sarà sostituito con un nuovo presidente e 12 consiglieri scelti fra gli stessi sindaci e consiglieri che ieri gremivano il Centro incontri – ha poi dato la parola al pubblico. Sono intervenuti la presidente dei Piccoli Comuni e sindaco di Marsaglia Franca Biglio, il sindaco di Priocca ed ex consigliere provinciale Marco Perosino, il sindaco di Canosio Roberto Colombero, l’industriale Duilio Paolino (Cosmo Busca), il vice sindaco di Peveragno ed ex consigliere provinciale Stefano Dho, il presidente di Confindustria Cuneo Franco Biraghi e il sindaco .