Murazzano. Edizione 2019 dell’antica Fiera dei 30. Nel glorioso paese definito “scudo e chiave del Piemonte” per la sua posizione strategica su uno dei poggi più panoramici dell’Alta Langa, giovedì 29 e venerdì 30 agosto le piazze e le vie saranno invase come sempre da migliaia di turisti, attratti dalla possibilità di portarsi a casa i gustosi prodotti tipici fra i quali brilla il formaggio Murazzano Dop. Al centro della manifestazione figura la tradizionale Mostra degli ovini di razza delle Langhe, organizzata dal Comune in collaborazione con Regione Piemonte, Arap, Assonapa (l’associazione nazionale della pastorizia) e gli allevatori locali.
Quest’anno il ring è allestito, come avveniva in passato, in piazza Cerrina, dove saranno una novantina i capi in passerella, fra pecore, arieti e agnelli, valutati da una commissione tecnica presente nei box fin dal mattino di giovedì.
L’esposizione si riaprirà venerdì, giorno di Fiera. La premiazione dei vincitori è prevista per le 11, dopo gli ultimi defilé dei capi singoli e dei gruppi condotti dai pastori in gara. Questi gli allevatori in concorso: Il Forletto di Allaria, Perla di Langa, Elda Barbero, Marco Ferrero, Rocco Gatto e Germana Ramonda tutti di Murazzano; Draps Veglio Christine di Bossolasco; i fratelli Robaldo di Serravalle Langhe; Massimiliano Gastaldi di Chiusa Pesio, Silvio Pistone di Borgomale e Giorgio Porcellana di Benevello.
Come si vede, la maggior parte dei capi proviene dalle terre alte langarole, dove la razza ha il suo baricentro genetico. “Oggi le pecore di Langa iscritte al Libro genealogico sono circa 2300 – spiega Battista Camisassa capoarea Arap – con un piccolo aumento dopo anni di caduta libera in cui la razza era a rischio di estinzione. Come Associazione allevatori svolgiamo i controlli funzionali e assicuriamo l’assistenza tecnica”.
Dice il sindaco Luca Viglierchio: “Un tempo i greggi contavano centinaia di pecore e ogni azienda riusciva a garantirsi il reddito con gli agnelli e la produzione del formaggio Murazzano insignito della Dop. Oggi i produttori si contano in poche decine. E’ da segnalare con soddisfazione la presenza di giovani allevatori che hanno deciso di continuare la tradizione investendo sul nostro territorio con grande passione e l’entusiasmo dell’età. Ma non vanno lasciati soli – sottolinea il sindaco -: oggi esiste un problema serio di difesa dei greggi dagli attacchi dei predatori selvatici. Bisogna intervenire sostenendo le aziende ad allestire adeguate recinzioni delle zone di pascolo”.
Confermano gli allevatori: “Il lupo non è una fantasia, è un tema da affrontare per dare un futuro alla nostra attività utilizzando appieno il territorio in sicurezza”.
Aggiunge l’assessore all’agricoltura Roberto Altare: “L’ingresso in scena di giovani impegnati anche nell’attività agrituristica è confortante. In questo contesto la figura del pastore-produttore è il perno economico fondamentale e va tutelata”.