L’APA, associazione provinciale allevatori di Cuneo nel 2015 compie 60 anni. Nata nel 1955 per iniziativa di un pugno di soci e con un organico all’osso, da allora l’Apa è cresciuta fino a diventare un’organizzazione complessa e strutturata che oggi conta oltre 2500 associati e più di 80 dipendenti fra tecnici, impiegati e controllori di campagna.
Sorta con l’entrata in vigore della famosa legge 126 che affidava al ministero dell’Agricoltura la delega per il miglioramento genetico, l’associazione ha rappresentato un grande passo avanti assumendo il controllo diretto dei tori riproduttori e dando vita a un sistema allevatoriale moderno – al passo dei competitori europei -, capace di affrontare la sfida globale, al servizio dei produttori e dei consumatori.
Ricordando queste pagine, il presidente Apa Roberto Chialva (e attuale presidente dell’Arap, l’associazione piemontese degli allevatori) ha salutato l’assemblea ordinaria chiamata a compiere il passo finale verso la regionalizzazione, come previsto dal piano di spending review del ministero.
“In questi decenni – ha detto Chialva – non è mai venuto meno l’impegno degli amministratori, che hanno sempre dimostrato onestà e lungimiranza, superando momenti di crisi anche durissima. Ho in mente i primi anni ‘70, in cui venne messa in discussione la stessa nostra esistenza. Da quell’emergenza è scaturita una ripartenza estremamente dinamica che ha portato nel giro di pochi anni il numero di associati a crescere, il numero delle attività istituzionali a perfezionarsi, con il raggiungimento di risultati apprezzati a tutti i livelli. L’Apa – ha proseguito il presidente – è stata determinante nel favorire la crescita delle singole imprese zootecniche, sia sotto il profilo della genetica che dell’assistenza tecnica”.
Ora, dopo sessant’anni, il sistema allevatori cambia e per le minori risorse pubbliche si deve adeguare ai tempi. La sfida in corso già da un paio d’anni riguarda il riposizionamento delle varie realtà provinciali in un’unica associazione regionale allevatori, attraverso un meccanismo di fusione per incorporazione.
“Il passaggio – ha spiegato Chialva – avverrà attraverso un’assemblea straordinaria che provvederemo a convocare nelle prossime settimane. Questo momento è indispensabile per salvaguardare il patrimonio mobiliare e immobiliare dell’Apa di Cuneo dal momento che le funzioni statutarie sono state totalmente demandate alla regionale. Questo non significa nel modo più assoluto il venire meno ai presupposti che avevano indirizzato i nostri amministratori quando nel 1955 costituirono l’Apa. Al contrario – ha ribadito il presidente – si tratta di un processo di evoluzione che renderà la nostra realtà provinciale ancora più forte, efficiente e autorevole”.