Il brand Fassoneria sbarca a Reggio Emilia. L’hamburgeria della Fassona a filiera ultracorta – che vede protagonista la cooperativa degli allevatori-produttori Compral di Cuneo assieme allo staff del re torinese dello street food, Fabrizio Bocca – apre mercoledì 12 aprile alle 19,30 nel centro della cittadina emiliana, in via Secchi 17. Dopo essere stata acclamata dalla critica come la miglior hamburgeria di Torino, con due locali al Quadrilatero e in via San Massimo, la “Fassoneria” avvia dunque il suo percorso attraverso la formula del franchising in una regione top della gastronomia italiana.
In menu, oltre agli hamburger interpretati con fantasie di verdure, salse e formaggi, ci sono la classica battuta al coltello, il carpaccio all’albese, bocconcini sfiziosi, accompagnate da birre artigianali e vini del territorio. Alla base c’è la bontà “sana” del prodotto che nel locale di Reggio Emilia verrà servito dal martedì alla domenica, a pranzo a cena. Anche la gamma di servizi ha la sua parte, dal take away all’area delivery, l’armadio della carne in cui può si possono scegliere i tagli porzionati e confezionati sotto vuoto.
Semplice e vincente l’idea del progetto Fassoneria: sposare la campagna con la città, unire il mondo allevatoriale con un modello di ristorazione innovativa basata su una materia prima – la carne di Fassona – di grande sapore, ricca di nutrienti e certificata in tutti i passaggi della filiera. Una carne garantita al 100% dagli allevatori della Compral, principale player della razza Piemontese.
La cooperativa riunisce oltre 200 soci allevatori, per un totale di circa 10 mila capi macellati all’anno e la commercializzazione di 35 mila quintali di carne, destinata alla grande distribuzione nazionale, a punti vendita qualificati e alla linea della Fassoneria. Le mezzene fornite dai soci Compral vengono lavorate nel Laboratorio di sezionamento e porzionatura al polo agroalimentare del Miac di Cuneo.
Spiega il dottor Bartolomeo Bovetti, direttore Compral: “Gli allevatori della razza Piemontese sono distribuiti fra la prima pianura Padana e le Alpi e la stragrande maggioranza opera nelle cascine di famiglia da generazioni. Passione e cura fanno sì che i capi dal tipico mantello bianco-fromentino siano accresciuti in condizioni di assoluto benessere animale. Ciò avviene al piano e sui terreni collinari, ma anche su quelli montani, perché i bovini piemontesi sanno adattarsi alle condizioni ambientali più diverse e rustiche. Tuttora – sottolinea Bovetti – l’allevamento in stalla e nel pascolo aziendale viene integrato, durante l’estate, dalla pratica dell’alpeggio, detta anche monticazione”.