Il Museo “Federico Eusebio” di Alba compie 120 anni e inaugura le nuove sale sui grandi mammiferi fossili

Il 21 giugno 1897 la Giunta Comunale deliberò l’istituzione del Civico Museo albese, su proposta del professor Federico Eusebio. L’occasione fu il ritrovamento, nell’aprile dello stesso anno, della lapide funeraria romana di Caio Didio Vicario nei pressi del torrente Sanadeiva, sulla strada per Neive.

Nato esclusivamente come raccolta storico-archeologica con sede in una delle aule del Liceo Ginnasio, nel 1976 il Museo venne trasferito nel Complesso della Maddalena ed arricchito con le sezioni di Scienze naturali. Oggi il Museo conta 3 sezioni (Antropologia, Archeologie e Scienze naturali), 22 sale espositive e 2 sedi distaccate (La città invisibile e il Complesso delle antiche mura).

Venerdì 9 giugno alle ore 18, per celebrare i 120 anni dalla sua costituzione, il Museo aprirà al pubblico i suoi nuovissimi allestimenti museali e didattici, in particolare verranno inaugurate le sale museali dedicate ai “Grandi mammiferi fossili”, ovvero il Mastodonte di Verduno e la balenottera di Alba.

Inaugurati anche per il percorso tattile, comprendente riproduzioni tridimensionali di reperti del Museo con file audio che illustrano la storia e le caratteristiche del manufatto e il Giardino di Archeologia sperimentale, realizzato nell’area verde presso la scuola Media Vida, con la ricostruzione della capanna preistorica e lo scavo simulato.

Nell’occasione i visitatori potranno conoscere anche la vita e l’opera di Carlo Bertero, nato a S. Vittoria d’Alba e famoso nella comunità scientifica mondiale per aver scoperto all’inizio del XIX secolo numerose specie vegetali, nella mostra “Omaggio a Carlo Bertero, botanico albese”.

Le celebrazioni dei 120 anni del Museo proseguiranno nei fine settimana del mese di giugno:

Sabato 10 giugno, alle ore 15.30

Scavo simulato nel Giardino di archeologia sperimentale (presso la Scuola Media Vida, con ingresso da Corso Nino Bixio). Attività per genitori e bambini che insieme si cimenteranno con gli strumenti dell’archeologo per riportare alla luce riproduzioni fedeli di reperti rinvenuti nel territorio albese.

Ritrovo in via Balbo 8, di fronte all’ingresso dell’Istituto Scolastico Piera Cillario Ferrero.

Prenotazione obbligatoria (www.ambientecultura.it – sezione Eventi); evento gratuito; minimo 12 – massimo 24 partecipanti.

Sabato 17 giugno, alle ore 15.30

Visita tattile. Una speciale ed insolita visita sensoriale alle sezioni del museo civico Federico Eusebio: una parte della visita avverrà con gli occhi bendati e con l’ausilio delle stampe tridimensionali di alcuni reperti. Un nuovo tipo di approccio, diretto e fisico, con le collezioni museali.

Prenotazione obbligatoria (www.ambientecultura.it – sezione Eventi); evento gratuito.

 

Sabato 24 giugno, alle ore 21

Il Museo ad occhi chiusi. Un viaggio nei profumi dell’antichità, alla scoperta della storia del profumo e dei suoi miti. Si inizia con una visita olfattiva alle sale della sezione di archeologia romana del Museo, dove essenze e olii profumati accoglieranno i visitatoti e una guida racconterà i miti e le leggende riguardanti il profumo. A seguire il laboratorio “La bottega del profumiere romano” dove i partecipanti potranno cimentarsi nella produzione di un olio profumato, scegliendo fra la fragranza creata da Cleopatra e l’aroma con cui era solito profumarsi Giulio Cesare.

Prenotazione obbligatoria (www.ambientecultura.it – sezione EVENTI); evento gratuito

Commenta l’Assessore alla Cultura Fabio Tripaldi: “I 120 anni del Museo sono un’occasione per festeggiare un’istituzione fondamentale della nostra città che negli anni ha saputo rinnovarsi e integrare le sezioni, oltre che i reperti esposti. Il 9 giugno inaugureremo le nuove sale dove troveranno collocazione i grandi mammiferi fossili che grande risalto hanno dato alla collazione museale. Sarà anche occasione di aprire la mostra su Carlo Bertero, botanico albese noto in tutto il mondo. Negli ultimi anni diverse nuove installazioni sono diventate parte del  museo che, grazie al lavoro della direttrice e delle associazioni che a vario titolo lavorano in museo, ha incrementato l’appeal culturale.

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