La Grande Fiera d’Estate che resterà aperta fino a tutta domenica 7 settembre 2014 è una vetrina completa delle eccellenze agroalimentari made in Granda. In questo ambito il racconto moderno della carne Piemontese è affidato alla Compral, cooperativa di 250 allevatori-produttori in gran parte cuneesi, presente con uno stand istituzionale alla kermesse del Miac.
Dal record dei 10 mila hamburger di Fassona serviti a Barolo durante il festival di Collisioni, a una sempre più incisiva campagna di export verso le aree forti del Sud-Est asiatico, la più buona e magra delle carni – quella Piemontese, appunto – sta conoscendo una crescente popolarità gastronomica.
La narrazione del passato era stata portata a dignità di letteratura da Giorgio Bocca. Scriveva tredici anni fa su Micromega lo scrittore e giornalista di origine cuneese: «Il vitello della coscia per noi cittadini era un po’ come quello d’oro dell’Esodo, così diverso dalla miseria contadina da apparire come un idolo, d’oro. I vecchi dicevano che era un miracolo di tremila anni prima, un incrocio fra le nostre bestie e zebù asiatici. E si rideva increduli. Ma perché? Il mondo antico non era già a suo modo globale, la via della seta non andava da Venezia a Pechino, non era alla base dell’economia di Bisanzio? Ma la versione ufficiale era che alla fine dell’Ottocento in un villaggio di nome Guarene era nato un vitello miracoloso, o mostruoso che è un po’ la stessa cosa, con un sedere a groppa di cavallo, natiche potentissime che per alcuni anni erano parse demoniache e nessuno osava mangiare quei vitelli…».
Oggi che anche un prodotto di serie B, relegato allo Street-food come l’hamburger, è stato nobilitato dalla carne della Piemontese, siamo di fronte a una svolta epocale. Spiega Bartolomeo Bovetti, direttore di Apa e Compral: «Parliamo di un’unicità. Di una razza autoctona in cui ogni animale è diverso dall’altro per cui Fassone sta a significare la peculiarità di questa nostra razza. Ben vengano le mode, come quella dell’hamburger di pura Fassona servito con pane casereccio, se portano il consumatore a scegliere il meglio e ad apprezzarne le qualità. Perché in definitiva – sottolinea Bovetti – non è tanto il nome o l’immagine quello che conta, ma quello che un prodotto è, in questo caso la nostra carne, in tutti i suoi passaggi, dal pascolo alla tavola».
Per tutta la durata della Grande Fiera d’Estate 2014 ai visitatori che faranno tappa allo stand Compral verrà fatto omaggio di un coupon con lo sconto del 5 per cento per gli acquisti allo spaccio situato al piano terra del Laboratorio delle carni al Miac. La durata del buono è valida fino alla fine di settembre. Sul piano gastronomico, la carne di Fassone sarà protagonista in diverse modalità culinarie nell’area del self service gestito dalla cooperativa l’Arca.
c.s.