Sono passati sei anni dalla sua inaugurazione ed è dunque tempo di un primo restyling per la Calà Gino Giordanengo, il percorso tematico storico-culturale del Parco fluviale Gesso e Stura dedicato al poeta cuneese che fu inaugurato nell’ormai lontano aprile 2008.Il percorso, lungo la discesa che dal Viale degli Angeli porta all’area relax sotto il Santuario, è composto da una bacheca (posta all’imbocco del percorso, appena svoltato dal viale) e dieci leggii, tutti dedicati ai versi e gli scritti del poeta cuneese, profondamente legato alla sua città e ai fiumi, che si è adoperato in prima persona per far conoscere il territorio che tanto amava. Direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo quando ancora il turismo nella Granda stava nascendo, ma soprattutto un cuneese che con il territorio fluviale, e tutto ciò che esso significa, ha avuto un rapporto strettissimo, un testimone di quanto i fiumi abbiano inciso sulla vita della città e dei suoi cittadini.
Per questo il Parco, che ora di quei fiumi si è fatto portatore di tutela e salvaguardia, ha voluto dedicargli uno dei suoi percorsi, forse il più frequentato dai cuneesi e più vicino alla città. Un percorso che vuole essere una sorta di viaggio attraverso tradizioni e abitudini di vita, suggestioni ed emozioni, con al centro sempre, inevitabilmente, i fiumi. Mezzo di questo viaggio i pensieri e i versi del poeta cuneese, accanto alle opere di artisti a lui contemporanei, come Prandoni, Marabotto, Lattes, Scoffone, Tribaudino, Francotto, Olivero, che quel pezzo di storia della nostra
città, dipinto nelle parole di Gino, hanno messo su tela.
Un unico leggio è invece posto sul Viale degli Angeli, a fianco della “bialera” che Gino aveva difeso dall’ipotesi di intubarla, nel 1967, scrivendo un’appassionata lettera all’allora sindaco, Tancredi Dotta Rosso. Ora il percorso è stato rinnovato, con la ristampa dei leggii, che il sole e le intemperie avevano reso illeggibili, e la realizzazione, grazie ad un progetto ideato e realizzato dai ragazzi del Servizio Civile Nazionale del Parco, della scritta “Calà Gino Giordanengo” sul selciato, perché rimanga ben visibile il ricordo e l’omaggio che il Parco e la città hanno voluto fare a Gino. E al suo amore per quel territorio che tanto amava: “Vi sono uomini che hanno girato il mondo senza imparare nulla e ragazzi che hanno conquistato saggezza, vivendo più di una vita sul greto di un torrente”
scriveva.