Anche quest’anno la “Famija Monregaleisa” organizzatrice del “Carlevè ’d Mondovì” ha promosso la manifestazione “Un sorriso per Giorgia” 2015, organizzando al Teatro Baretti, lo spettacolo de “Trelilu”, con l’obiettivo di attuare il progetto “In vena di solidarietà” che ha visto destinare parte del ricavato – per volere di Stefania e Silvio Cavarero genitori della piccola, mancata dieci anni fa – al Comitato locale della Croce Rossa di Mondovì, per contribuire ad allestire un ambulatorio medico gratuito, presso la sede CRI. Per questo impegno il presidente del Comitato Locale Cri di Mondovì, avvocato Paolo Adriano, ha espresso il grazie più sentito a chi ha voluto sostenere l’iniziativa.
Spiega il dottor Edoardo Belgrano, che segue l’ambulatorio: «La crisi economica che ha colpito il nostro paese, ha creato condizioni di povertà che non hanno precedenti. Le difficoltà nel mondo del lavoro hanno determinato condizioni critiche in tante famiglie sia italiane che straniere. Sono in molti ormai quelli che non sono in grado di pagare farmaci non a carico del servizio sanitario nazionale. Le persone meno abbienti, inoltre non riescono a pagare il ticket per una visita specialistica. Per cercare di venire incontro alle esigenze di color che soffrono due volte, una perché sono malate e una perché non hanno i soldi per curarsi, la Caritas diocesana e la Croce Rossa Italiana di Mondovì si sono unite per dar vita alla realizzazione di un ambulatorio medico. La CRI ha messo a disposizione i locali, le attrezzature e il personale infermieristico, mentre alcuni medici volontari hanno dato la loro disponibilità per le visite mediche e la Caritas si è fatta carico della spesa farmaceutica, nei limiti delle sue possibilità. L’attività dell’ambulatorio nasce dopo un incontro con i responsabili della medicina e dell’assistenza sanitaria territoriale dell’Asl Cn1 del distretto di Mondovi e dopo una riunione con l’equipe dei medici di medicina generale».
Lo scopo dell’iniziativa è quello di garantire l’assistenza medica a coloro che non possono fruire del Sistema Sanitario Nazionale o che fanno difficoltà a gestire i propri problemi di salute, per le condizioni di marginalità sociale e/o di eterogeneità culturale in cui si trovano: persone immigrate senza permesso di soggiorno, poveri e senza fissa dimora, per lo più senza assistenza sanitaria. Ma c’è anche chi, godendo dell’assistenza sanitaria, non ha i mezzi finanziari per pagare farmaci di fascia C, gli esami e i ticket per le prestazioni mediche. Vengono visitati e si prescrivono i farmaci ai pazienti inviati dalla Caritas di Mondovì e dalle Caritas del territorio e a tutti quelli che si rivolgono all’ambulatorio trovandosi nelle condizioni anzidette. I pazienti presentano la ricetta presso due farmacie della città,che hanno stipulato una convenzione con la Caritas, e ricevono gratuitamente il farmaco necessario. Per aiutare queste persone , inoltre, un gruppo di medici specialisti ha dato la disponibilità per visitare, su appuntamento, e gratuitamente, le persone che presentano importanti patologie specialistiche.
L’ambulatorio medico-sociale di Mondovì nasce da analoghe esperienze già attive da anni a Cuneo, Torino e in tante regioni italiane nell’intento di dare un piccolo contributo per assicurare a tutti il diritto alla salute ed è collocato nella sede della Croce Rossa Italiana di Mondovi – Via Croce Rossa, 4 – ed è aperto tutti i giovedì dalle ore 15 alle ore 17.
nella foto, Stefania e Silvio Cavarero col presidente della “Famija Monregaleisa”, Enrico Natta