Il racconto della carne dal bisogno al desiderio: così la Piemontese diventa protagonista nel marketing internazionale

Le fresche cronache sul mercato della carne dall’Estremo Oriente, svelano una realtà di marketing molto interessante. Il consumatore sceglie il prodotto anche e soprattutto per la fascinazione del racconto che il medesimo si porta dietro. Così la carne piemontese che, grazie alla cooperativa Compral, sta entrando nei migliori ristoranti di Hong Kong, ha la caratteristica vincente di provenire da un territorio in cui “tutto è buono”, dal vino ai tartufi. E’ altrettanto vero che poi il medesimo consumatore gusta il prodotto e sa giudicare in base al sapore e alla sua genuinità.

Il dato è questo: il consumatore deve essere soddisfatto della scelta effettuata, che in un primo momento può essere una piacevole “scoperta”, ma poi deve essere confermata dal fattore “qualità” garantito dalla firma del produttore e naturalmente percepita al momento del consumo.

Di questo e altro si sta parlando negli incontri che la cooperativa Compral  tiene periodicamente con i vertici dell’Apa e gli esperti di mercato incaricati di seguire lo sviluppo sui mercati. Un aspetto importante, annota in merito il dottor Bartolomeo Bovetti, direttore di Apa e Compral, è che essendo arrivati alla saturazione, oggi i bisogni lasciano gradualmente il passo ai desideri. “E’ un’osservazione – spiega Bovetti – che ho ripreso dalle analisi svolte negli ultimi anni da Giampaolo Fabris, sociologo di fama e grande esperto di consumi. Nella postmodernità la fame è un concetto superato. A far premio sono di gran lunga il piacere di mangiare qualcosa di particolare, e lo stato d’animo del consumatore, che parlando di carne vuole qualcosa di assolutamente speciale”.

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A questo riguardo uno dei riferimenti va ai grandi macellai e chef, che sanno offrire al cliente lo straordinario “pezzo” di carne, delizia unica da ricercare. “Dobbiamo lavorare molto su questi concetti di particolare, di speciale, di unico – dice Bovetti – legando il consumo della nostra eccellente carne alla voglia di provare un’emozione, che sia data dalla battuta al coltello o da un bollito fatto alla moda risorgimentale”.

Tutti gli studi recenti attestano questa “verità”. Conclude Bovetti: “Gli economisti parlano di consumo in termini di razionalità, mentre si sta affermando il primato delle emozioni nelle scelte di consumo. Vale per il cibo in generale, e nello specifico per la carne Piemontese. Che sarà ogni volta di più una scelta di soddisfazione da parte del consumatore convinto di essere attore della filiera dal campo alla tavola, tutta compresa in un ambiente di fascino come il nostro Piemonte delle vigne e delle cascine”.

c.s.