Fiera del Bue Grasso Carrù 2015
La Fiera del Bue Grasso 2015 di Carrù (nata nel 1910) costituisce un tradizionale appuntamento commerciale e folcloristico ed una celebrazione della gente di Langa.
Caratteristici della Fiera del Bue Grasso 2015 di Carrù sono il freddo intenso, le prime luci dell’alba, le canzoni spontanee, la consegna delle ambitissime gualdrappe e poi il Bollito che viene servito nel padiglione riscaldato del “Bollito no stop” dalle ore 9 fino a tarda sera. Per la Fiera del Bue Grasso 2015 di Carrù è il ripetersi di un rito antico, il perpetuarsi della poesia di un tempo.
La Fiera del Bue Grasso 2015 di Carrù si svolge nella giornata di giovedì 17 dicembre 2015.
da www.prolococarru.it
La Fiera del Bue Grasso è un appuntamento annuale importante e sempre dolcemente atteso per i carrucesi, caratterizzato dalla preparazione del piatto tipico: il Bollito, un monumento della tradizione gastronomica italiana.
La sua preparazione semplice, ma lunga e paziente, in tempi di frettolosità culinaria lo ha reso sempre meno frequente sulle tavole familiari, ma è molto amato da chi di cucina se ne intende.
C’è chi gli dedica versi, chi fiere e serate gastronomiche, chi promuove gare di assaggio, chi si lascia ingolosire dalle salse che lo accompagnano. E da noi, c’è anche chi ci fa colazione…
Opulento, profumato, fumante: il Bollito Italiano è uno dei piatti più monumentali della tradizione gastronomica invernale carrucese.
Grande perché ricetta ideale per banchetti di almeno 12 persone. Succulento e nutriente, adatto per ritemprare corpo e appetito dai rigori della stagione fredda.
Non ci sono dubbi: a segnare la gastronomia italiana è stato il Bollito Misto alla Piemontese. Nella letteratura il bollito appare nel 1887 in «Cucina Borghese semplice ed economica», edito da Vailardi e di autore ignoto. Per parlare di Gran Bollito, piatto preferito da Vittorio Emanuele II, è doveroso riportare la «regola del sette» di Giovanni Goria, Accademico della Cucina. L’Accademia italiana della cucina ha ricostruito la ricetta chiamandola «Grande Bollito Storico Risorgimentale Piemontese».
Il gran bollito misto alla Piemontese si compone di sette tagli: tenerone, scaramella, muscolo di coscia, stinco, spalla, fiocco di punta, cappello del prete. In pentole diverse si cuociono invece i sette ornamenti: la testina di vitello completa di musetto, la lingua, lo zampino, la coda, la gallina, il cotechino e la rolata.
Il grande piatto unico va completato con almeno tre sui sette bagnetti che la tradizione ci propone. I più classici sono quello verde rustico (bagnet vert), una salsa ottenuta da prezzemolo, acciughe, aglio e mollica di pane raffermo; il bagnetto rosso (bagnet ross), con pomodori, aglio, senape e aceto rosso, cren, una salsa a base di rafano particolarmente agre o una salsa al miele. Si tratta di gustose idee colorate e consistenti, spesso acide o agrodolci, utili per risvegliare il palato.
La tradizione dei bolliti in Piemonte ha una lunga storia originata dalla consuetudine dei mercati di bestiame che a Carrù (Cuneo), capitale del bollito, si svolgono dal 1473. In questa nostra splendida e piccola isola dal 1910 si celebra la Fiera del Bue Grasso, il secondo giovedì antecedente a Natale: una grande festa dei sapori in cui il Gran Bollito trova il suo momento di pura gloria!
Un piccolo racconto sul BOLLITO NO STOP
Puntualmente a Mezzogiorno, la gente andava via. I Ristoranti Carrucesi non potevano accogliere centinaia di persone; la Fiera del Bue Grasso si svuotava.
Nell’Aprile del ’97, durante un raduno di camper, Beppe Cravero del Vascello d’Oro porta in p.za Mercato fra i camperisti un pentolone fumante di bollito: tutti si servono gustando il più famoso piatto di Carrù.
Visto il successo, perché non riproporre, come per i camperisti, il bollito a Dicembre, durante la Fiera del Bue Grasso, sotto l’Area Mercatale di p.za Dante. L’idea di Dino Filippi, già pronto con il titolo della manifestazione gastronomica – titolo che verrà imitato da tanti – piace al Sindaco Restagno ed entusiasma la nuova Pro Loco appena eletta con il Presidente Carlo Caula, la segretaria Maria Rosa Fia, e pochi altri volontari fra i quali Luciana Abbona e Fernanda Bonino; pochi, ma tutti con tanta voglia di fare!
Anche la cittadinanza di Carrù offre collaborazione: l’Associazione Artigiani attrezza l’Ala, la ditta SIAL riscalda il locale, l’Associazione Commercianti offre supporto, i Ristoranti procurano i pentoloni, nella sede degli Alpini Antonietta Filippi del Moderno prepara le salse, pane e carne vengono forniti dai panettieri e dai macellai locali, la Cantina di Clavesana manda le damigiane…
E così, quel mattino presto del 11 Dicembre 1997, con l’accensione dei fornelli alle ore 4 del mattino…nasce il “BOLLITO NO STOP”!
Sono trascorsi 18 anni da quel giorno, adesso “BOLLITO NO STOP” è l’attrazione principale di una settimana di gastronomia unica nel suo genere che si è evoluta anche con l’apporto di nuove Pro Loco e dei loro Presidenti: Domenico Ferrero (2002/2006), Pietro Tealdi (2007/2011) ed Ornella Ferreri (dal 2012). Centinaia e centinaia di persone affluiscono a Carrù nel PALAFIERA, arrivano pullman dalla Liguria, dalla Lombardia, Emilia Romagna e da tutto il Piemonte.
Decine e decine di volontari carrucesi servono i bolliti, i turisti lasciano il nostro meraviglioso paese soddisfatti ed appagati dopo aver festeggiato allegramente perché a Carrù la Fiera del Bue Grasso dura fino a tarda sera!
Noi lo sappiamo, moltissimi turisti l’anno prossimo torneranno, perché tutti lasciano una parte del loro cuore in questo luogo meraviglioso e nel caldo sapore del nostro inimitabile Gran Bollito.
…SEGUONO AGGIORNAMENTI…
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