L’ictus è la prima causa di invalidità e la quarta causa di morte nel mondo occidentale. Ogni anno in Piemonte si verificano oltre 10.000 ricoveri per questa patologia. Sono numeri destinati a salire, a causa dell’invecchiamento della popolazione e della diminuzione della mortalità in fase acuta, ottenuta grazie alle nuove strategie di cura.
Il 29 ottobre si celebra in Italia la Giornata mondiale sull’ictus cerebrale con iniziative di sensibilizzazione e informazione che vedono coinvolti i centri della Rete ictus in Piemonte, insieme con l’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale A.Li.Ce.
Sono numerose le iniziative di sensibilizzazione alla popolazione che si svolgono in tutto il territorio regionale, alla Città della Salute e all’Ospedale Martini di Torino, a Cuneo, Alessandria ed in altri centri del Piemonte.
Combattere l’ictus è possibile, con un’attenta prevenzione e una corretta conoscenza della patologia, dei suoi sintomi e delle sue cure.
La prevenzione presuppone in primo luogo la consapevolezza dei fattori di rischio, molti dei quali sono correggibili.
Ipertensione, fibrillazione atriale, malattia aterosclerotica sono i principali fattori di rischio che è possibile prevenire o modificare, a condizione che i soggetti a rischio ne siano consapevoli e siano correttamente informati sulle misure da adottare.
E’ stato- ad esempio- calcolato che la sola correzione ottimale dell’ipertensione sarebbe in grado di prevenire fino al 40% degli ictus.
Per curare l’ictus sono necessari interventi mirati e coordinati con cui è possibile ottenere un significativo miglioramento della prognosi.
L’ictus è un’emergenza medica che richiede un accesso immediato in un ospedale in grado di offrire il trattamento più idoneo. Solo con gli accertamenti eseguibili in regime ospedaliero si può infatti rapidamente definire l’esatta natura del danno cerebrale, effettuare efficaci terapie di fase acuta e prevenire eventuali complicanze.
Il riconoscimento precoce dei sintomi e il tempestivo allertamento del 118 rappresentano quindi il primo essenziale anello della catena
Le terapie di fase acuta devono essere attuate appena completato l’inquadramento iniziale. La rapidità e l’efficacia degli interventi, attraverso un coordinamento interaziendale in rete, che consenta l’accesso del paziente “giusto” nella sede più idonea, è requisito essenziale e irrinunciabile. Il ricovero in Stroke Unit, rete di unità di degenza dedicate all’ictus, attraverso un approccio specializzato e multidisciplinare, è ulteriormente in grado di incidere positivamente sulla prognosi.
La Regione ha definito il percorso del paziente con ictus e la rete dei centri di primo e secondo livello. E’ disponibile un sito per operatori e cittadini dove reperire le informazioni su prevenzione, cura e programma regionale ictus.