Momenti importanti la settimana scorsa a Mondovì, per gli ultimi due appuntamenti dei festeggiamenti per la ricorrenza del centenario dalla nascita della CRI monregalese.
Il primo, giovedì sera al Teatro Baretti, dove i “Sixties Graffiti” hanno tenuto un concerto il cui ricavato verrà interamente devoluto alla Croce Rossa di Mondovì, per aprire uno sportello di ascolto rivolto alle vittime di violenza, chiamato “L’orecchio di Venere”. Sul palco i “magnifici sette”: Corrado Leone, Marco Golinelli, Attilio Ferrua, Sandro Lavagna, Gino Botto, Alberto Bracco, e Gianfranco Bruno, che hanno incantato i 300 spettatori del Baretti, in una cornice in cui spiccavano le infermiere volontarie nella loro uniforme da cerimonia e decine di volontari della Croce Rossa in uniforme rossa.
Il secondo, sabato pomeriggio, nella Sala Conferenze del Comune di Mondovì dove è stato presentato, da parte del professor Ernesto Billò, il libro “Cento anni di Croce Rossa a Mondovì” scritto da Maria Teresa Roberi Blengini e Angela Marino Raschieri. Molte le autorità presenti, fra cui i vertici regionali della Croce Rossa, il presidente Antonino Calvano e l’ispettrice delle Infermiere Volontarie, Sorella Emanuela Bigatti ed ancora l’assessore di Mondovì, Mariangela Schellino, in rappresentanza del sindaco Stefano Viglione, il consigliere provinciale neo eletto, Rocco Pulitanò, il dottor Diego Poggio, in rappresentanza dell’Asl Cn1, la dirigente delle Scuole Medie e del 1° Circolo didattico, Elena Sardo, il presidente del Comitato Locale Cri di Mondovì, Paolo Adriano e l’ispettrice delle Infermiere volontarie di Mondovì, Sorella Giuliana Turco.
Ed è stata proprio Sorella Giuliana Turco, in apertura lavori, a spiegare lo scopo del futuro sportello di ascolto “L’orecchio di Venere”, avente come obiettivo l’accoglienza, l’ascolto, l’orientamento ed il sostegno a tutte le persone (donne, bambini, anziani ed uomini) che attraversino un momento di disagio, di confusione, legati a fenomeni di violenza, subita, praticata, o assistita, e che temono per se stessi e per i loro cari.
Poi è seguito l’intervento del professor Ernesto Billò, con la ricostruzione storica dei cento anni non solo della Croce Rossa monregalese, ma della ricorrenza dello scoppio della prima guerra mondiale, con gli scenari in cui le prime crocerossine intervennero a sostegno dei militari feriti. Fra loro sono state ricordate, le Sorelle Irma Gorresio Gabet, Lucia Garelli, Lucia Ghiglia ed Emilia Occelli, tutte insignite di decorazioni al valore.
Quindi le due autrici hanno raccontato di come hanno ricostruito gli episodi legati ai cento anni, frutto anche di una minuziosa ricerca nella Biblioteca civica, sulle testate storiche “La Gazzetta di Mondovì”, poi diventata “Provincia Granda” e “L’Unione monregalese”.
In sala fra il pubblico anche alcuni familiari di chi contribuì alla nascita della Cri, un secolo fa: Maria Teresa Turbiglio, moglie di Guido Viale, nipote dell’avvocato Guido Viale, uno dei fondatori e Letizia Ravera Falcoz, propinipote di Irma Gorresio Gabet e nipote di Maria Meriggio Gorresio, fondatrice del Sottocomitato Femminile Cri di Mondovì e di congiunti di presidenti succedutisi negli anni: Jolanda Bedarida, figlia di Ugo Bedarida, Franca Colombo, moglie del dottor Stefano Colombo, Marco Pianetta, figlio di Maria Pianetta e Laura Oreglia, figlia di Pinuccia Oreglia, oltre a due ispettori del primo Sotto-Comitato, Marco Cagnazzi e Guido Gallarate.
La presentazione dei due momenti celebrativi è stata curata da Raffaele Sasso, giornalista e delegato allo sviluppo, comunicazione e promozione del volontariato del Comitato Locale e Provinciale della Cri.
Un bella nota di colore, molto apprezzata anche per il lavoro svolto dalle insegnanti, è stata la Mostra “Come i bambini vedono la Croce Rossa”, con i disegni dei bimbi del 1° Circolo, che hanno interpretato a loro modo l’attività dei volontari e delle crocerossine.
Al termine di entrambi gli incontri è seguito un rinfresco, servito dai volontari della Croce Rossa e allestito dal Caffè Noir di Alby.